Da sempre nella saggezza popolare e nelle favole, si diceva che alla nascita
di un neonato arrivassero le fate madrine a portare i doni nella stanza del
principino, doni di protezione, contro il male e gli incantesimi maligni.
Molti anni sono passati, psicologi e analisti , continuano a mantenere vivo
quell’ antico interrogativo.
Molte cose doniamo, naturalmente, come ci sono state donate e passate dai
nostri genitori: quali sono gli specifici doni di ogni mamma e ogni papà,
quali gli strumenti collettivi, e quali incantesimi, quali draghi dobbiamo
oggi fronteggiare?
A volte incalzati da questi antichi interrogativi che chiedono oggi risposte
nuove e consapevoli, arriviamo in consultazione.
Jung scriveva
“La scarpa che va bene a una persona fa male a volte ad un'altra: non esiste
una ricetta per vivere che vada bene per tutti i casi”.
Ogni figlio è diverso, ogni storia unica, ogni danza relazionale particolare.
Spazio di consultazione rivolta ai genitori
Quali sono le caratteristiche di questo tipo di intervento?
Pur svolgendosi in una cornice delimitata di colloqui, implica l esperienza di uno
psicoterapeuta ad indirizzo analitico, sia per la metodologia che per la profondità dell'
intervento.
In questo tipo di consultazione il fuoco non è immediatamente rivolto a risolvere I
problemi, ma ad interrogarsi su cosa accade all interno della relazione.
La prima cosa è valorizzare la relazione come il terreno previlegiato in cui si possono
operare piccole modifiche e esplorare la capacità di imparare a tollerare il non sapere,
insieme allo psicoterapeuta che è un compagno di viaggio.
Tollerare il peso del non sapere significa muoversi su quel terreno paludoso ma fertile del riconoscimento di potenzialità latenti che potranno nel tempo manifestarsi.
Perchè lavorare con i genitori per aiutare I ragazzi?
Se un figlio manifesta difficoltà in certi passaggi di crescita I genitori sono inclini a
negare il problema o a ritenersi i soli responsabili, di quel “ fallimento”
Il percorso psicologico fatto con I genitori ha come obiettivo principale quello di aiutarli
a tollerare di non essere onnipotenti, di non avere bacchette magiche, ma di poter scoprire
le risorse per affrontare i problemi del vivere e che il vivere progressivamente ci propone.
Spesso I genitori oggi faticano a trovare la giusta distanza e la buona vicinanza nel
rapporto con I figli, oscillando tra l onnipotenza e il senso di fallimento che annichilisce.
I genitori sono le persone che quotidianamente possono testimoniare il passaggio dal
funzionamento di pensiero magico onnipotente a quello in cui I limiti nei loro molti volti
possono essere interiorizzati, pensati, contenuti.